Passa ai contenuti principali

In primo piano

Rane verdi all'Oasi

Un breve e intenso incontro con alcune Rane verdi ( Pelophylax bergeri ) presso l'Oasi San Daniele, durante una mattinata di sfalcio erba e cura dell'Oasi con altri volontari. Nei vari stagni presenti vive e si riproduce una nutrita serie di Rane verdi, e talvolta anche la Rana di Lataste, che però non ho visto. Uno degli stagni ospita anche delle Ninfee (genere  Nymphaea ). Il primo incontro lungo il sentiero principale, le altre nello stagno delle Ninfee. Sula via del ritorno, una Lucertola muraiola ( Podarcis muralis ) attende che me ne vada.

Migliarino di palude

C'è sempre una specie che un birdwatcher finisce per preferire in qualche modo. Vuoi perché la prima ad essere riconosciuta senza "aiuti", vuoi perché scoperta in condizioni particolari, vuoi per qualche misteriosa congiuntura. 

Ecco, per me il migliarino di palude è un po' così, un piccolo uccellino della famiglia degli Emberizidae, parente degli Zigoli. Credo mi sia rimasto impresso il fatto che un esemplare inanellato in Svezia fosse stato catturato durante l'inanellamento a pochi chilometri da casa. Ecco, certamente ci sono specie che fanno molti più chilometri durante le loro migrazioni, ma è così, il piccolo granivoro ha guadagnato il suo posto.

 

Quest'anno in particolare ho avuto diverse occasioni di incontro più o meno ravvicinato, grazie alla sua numerosa presenza in un piccolo ma importante biotopo, come detto a pochi chilometri da casa.

 

Il migliarino, specie presente nella lista rossa IUCN dei nidificanti in Italia (ora inserita tra quelle a fortissimo rischio di estinzione come nidificante nel nostro Paese), è una specie parzialmente migratrice (che viene cioè a trascorrere l'inverno alle nostre latitudini), in alcuni casi stanziale (quindi nidificante e svernante da noi). Abita luoghi umidi, come paludi, stagni, dove si procura il cibo. Non disdegna nemmeno i campi incolti, vicini alle zone umide, dove si ciba dei semi anche lì disponibili. Nei mesi più caldi non disdegna nemmeno piccoli insetti e molluschi, che probabilmente integra nella dieta quando i piccoli nascono e hanno forte bisogno proteico per crescere velocemente.
Sono meravigliosi da osservare, su e giù per le canne che si ergono dagli acquitrini. Un po' meno da fotografare, perché stanno raramente fermi, e quando lo fanno... sono attenti ad essere infrattati nel profondo del canneto. Con pazienza e perseveranza, e magari un po' di vento che fa muovere gli steli, escono di tanto in tanto allo "scoperto"...
Il maschio, quando ha il "cappuccio nero" evidente, si distingue facilmente dalla femmina. Ma in abito alternativo, ovvero quando non è in periodo riproduttivo, è facile confonderli.



Cliccando sulla foto sopra si può vedere una breve raccolta di alcuni degli scatti migliori che mi hanno concesso. Dove non impeccabili, la colpa è ovviamente del fotografo.

 


Commenti

Post più popolari