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In primo piano

Rane verdi all'Oasi

Un breve e intenso incontro con alcune Rane verdi ( Pelophylax bergeri ) presso l'Oasi San Daniele, durante una mattinata di sfalcio erba e cura dell'Oasi con altri volontari. Nei vari stagni presenti vive e si riproduce una nutrita serie di Rane verdi, e talvolta anche la Rana di Lataste, che però non ho visto. Uno degli stagni ospita anche delle Ninfee (genere  Nymphaea ). Il primo incontro lungo il sentiero principale, le altre nello stagno delle Ninfee. Sula via del ritorno, una Lucertola muraiola ( Podarcis muralis ) attende che me ne vada.

Ca' Roman

Dove: Riserva naturale Ca' Roman, Venezia
Quando:10 agosto 2019


Un po' in ritardo, ma arriva anche il tempo di raccontare una breve uscita all'Oasi LIPU di Ca' Roman.

Ca' Roman è una piccola isoletta, tra Chioggia e Pellestrina, oasi di protezione faunistica dalla fine degli anni ’80 e divenuta riserva naturale della LIPU dal 2012. E' sita a pochi minuti di battello da Chioggia, ma afferisce all'isola di Pellestrina e quindi al Lido di Venezia.

Un venerdì mattina mi contatta un amico, Michele, dicendomi che stava pensando l'indomani di recarsi di buon mattino all'Oasi per fare due scatti con il figlio. In quattro e quattr'otto contatto il responsabile LIPU della riserva e recupero le informazioni sufficienti per organizzare il tutto. L'indomani alle 5 sono a Chioggia, battello e alle 5.45 ci troviamo sul molo. Ci avviamo verso l'ingresso della riserva naturale, dove troviamo cenni di una colonia di gatti. Parlando con un locale, scopro che nell'isola la colonia ammonta a un migliaio di esemplari, il che, in una riserva LIPU, suona abbastanza male.





Dei cartelli raccontano storia e presenze dell'area, per quanti non si fossero documentati prima di fare capolino sull'isola.





  • Si segnala, dal 2016, la comparsa del marangone minore (Microcarbo pygmeus) tra le specie permanentemente stanziali.


Ci dirigiamo, visto che il sole è ancora basso, verso la spiaggia occidentale, quella verso il mare aperto, sperando di imbatterci in qualche limicolo. La situazione è meno rosea del previsto.




Nel tragitto, incrociamo anche qualche rondine e qualche gazza, e in lontananza, troppo per una qualsivoglia forma di documentazione, delle ghiandaie marine.



Di occhiocotto manco l'ombra, anche se il verso risuonava spesso nel sottobosco. Sarà per un'altra volta.

Una cosa che abbiamo imparato in breve a nostre spese, purtroppo, è che lasciare a casa antidoti per le zanzare, nonostante il vestiario tecnico lungo (grazie ai consigli di un altro amico, Valerio, caldo o non caldo mai viaggiare in maniche corte), è stato deleterio oltremodo. Nuvole di zanzare ronzavano costantemente attorno al viso, e pungevano attraverso i vestiti come se non ci fosse un domani...


Discreta presenza anche di odonati, e di altri artropodi, giusto per mettere alla prova la messa a fuoco ravvicinata.

Sympetrum fonscolombii ♂

Sympetrum fonscolombii ♂

Vanessa del cardo (Vanessa cardui)



12800 ISO e non sentirli... ma il vento si sentiva, eccome, per cui tempi ultrabrevi, diaframma aperto... il resto vien da sè.



Sul far del ritorno, nei pressi del molo, una garzetta, che avevamo avvistato in mattinata (si fa per dire, ora sono le 9.30), è a pesca.


Quasi mezzora  ci concede, a meno di 10 metri, poi a poco più di 4... primo personale incontro con un ardeide così in confidenza. Non mi faccio pregare. In un'occasione i 100mm del 100-400 su fullframe rischiano di essere troppi...

Garzetta (Egretta garzetta)

Pesca

...et voilà!

Molti tentativi, non tutti fruttuosi, ma la ricompensa è stata quantomeno sufficiente

Un breve volo verso un gruppo di briccole, dove un gabbiano se ne sta indifferente...

...seguito da un ritorno... in grande stile.

Lo scatto più bello del giorno.
Breve parentesi: lo scatto qui sopra lo stavo per cestinare, perché "distratto" dalla foto dell'atterraggio. Per fortuna ho la tendenza a non buttare via mai nulla o quasi, se non alla terza scrematura. Il che mi porta ad avere giga e giga di file da ripassare...

Altro giro, altra pesca.

Saluto Michele, che deve tornare, e decido, essendo ancora presto, di tornare indietro nella riserva e di farmi un giretto verso la condotta del gas alla bocca di Porto di Chioggia, e trovo svariati cormorani, e piro piro, e gabbiani, intenti... a non fare un bel nulla, solo a crogiolarsi al sole mattutino e a fare svariati bei bagnetti. Sono esemplari giovani, un maschio e due femmine in particolare mi concedono un servizio fotografico, pur a debita distanza, finché appare una femmina di smergo minore, che incurante del set se ne va verso il mare aperto.

Piro piro, documentato a non meno di 40 metri

Cormorano (Phalacrocorax carbo) in posa

Phalacrocorax carbo in atterraggio umido

Il trio medusa


Ancora il trio Medusa

Incurante del "pericolo", lo smergo passa e va

Femmina di smergo minore (Mergus serrator) 

I gabbiani, di ogni tipo, riempiono il cielo. Qui un giovane di gabbiano reale (Larus michahellis) in volo

Giusto in tempo per adocchiare con la coda dell'occhio due gruccioni sfrecciare lungo un canale di scolo, ma l'appostamento per tentar la sorte dura meno di mezzora, il cannibalismo delle zanzare costringe alla resa. Peccato...


Ringrazio Michele Paoli (di SlowPrint) per la proposta di questa uscita.

Commenti

ClaudioPorcellana ha detto…
ciao sono Claudio Porcellana
sono uscito da Juza, schifato
mandami un messaggio email così ci teniamo in contatto

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